UE: Stop Rearm Europe, No a 131 miliardi per le armi. Un altro passo verso la guerra.

UE: Stop Rearm Europe, No a 131 miliardi per le armi. Un altro passo verso la guerra.

Appello a forze politiche in Parlamento UE e società civile contro la decisione della Commissione europea di destinare 131 miliardi all’industria militare nel bilancio comunitario dal 2028

“Investendo 131 miliardi di euro nel settore della difesa e dell’industria militare l’Unione Europea compie un altro passo verso l’Europa della guerra e ci allontana ulteriormente dal progetto di un’Europa sociale, ecologica e democratica, che viene così definitivamente accantonato”. Così i promotori italiani della campagna europea “Stop Rearm Europe”, che ad oggi vede l’adesione di oltre 500 sigle in Italia, Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia, commentano la proposta della Commissione europea di destinare 131 miliardi di fondi Ue al settore bellico all’interno del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) per il settennato 2028-2034, che delinea un piano di investimenti di quasi 2000 miliardi.

“Una scelta definita dal Von der Leyer come ‘un bilancio che sostiene la pace e la prosperità’ ma in che modo si possano sostenere pace e prosperità investendo 131 miliardi di euro nel settore della difesa e dell’industria militare non viene certo spiegato dalla Commissione europea: in un continente che è già il territorio più armato del pianeta, si tratta di uno stanziamento cinque volte superiore a quanto sinora destinato. – spiegano –  In un’Europa che già oggi vede 95 milioni di persone a rischio povertà e nella quale la crisi ecoclimatica comporta impatti quotidiani drammatici, la Commissione europea sceglie di investire nelle armi e di convertire economia, società, cultura e democrazia verso la nuova dimensione della guerra”.

“Ci appelliamo alle forze politiche presenti nel Parlamento europeo affinché si oppongano con fermezza a questo folle aumento della spesa militare, proseguiamo il nostro impegno e invitiamo alla massima mobilitazione a tutti i livelli, locale, nazionale ed europeo, per impedire questa ulteriore deriva verso il sistema guerra, anche attraverso l’iniziativa ‘Comuni per la Pace e contro il riarmo’, perché ogni euro destinato alle armi è un euro sottratto ai diritti e alla democrazia. Nessuno se ne renda complice”, concludono.